I classici modelli di craving e ricaduta nell'uso di sostanze limitano la concettualizzazione di questi rilevanti processi psicopatologici a causa di risposte apprese.
I modelli teorici di matrice cognitiva hanno posto un certo rilievo sui contenuti del pensiero (es: aspettative circa gli effetti della sostanza) ma la ricerca non si è ancora concentrata sui processi cognitivi volontari coinvolti durante un episodio di craving, che può ostacolare il tentativo di rimanere astinenti, danneggiare la percezione di controllo sul proprio comportamento, aumentare il rischio di ricaduta.
Recenti ricerche hanno evidenziato il ruolo di processi cognitivi come il rimuginio e credenze metacognitive nel mantenimento delle dipendenze patologiche.
Le nuove tecniche di intervento, come quelle basate sull’approccio metacognitivo (Wells, 2008) mirano a:
(1) incrementare la consapevolezza dei propri stili di pensiero e delle loro conseguenze,
(2) ridurre i livelli di pensiero perseverante (rimuginio e ruminazione),
(3) acquisire maggior flessibilità cognitiva nella gestione del proprio pensiero e del proprio comportamento,
(4) modificare credenze metacognitive che possono ostacolare un efficace regolazione cognitiva.
Il corso presenterà una rassegna della letteratura aggiornata sul ruolo dei processi di regolazione cognitiva e credenze metacognitive applicato all’ambito del disturbo da uso di alcool e, un quadro integrato degli strumenti di valutazione e delle tecniche utilizzate nel trattamento del rimuginio e delle credenze metacognitive disfunzionali.